Spargi l'amore
Alberto Sordi Genitori
Alberto Sordi Genitori

Alberto Sordi Genitori – 20 – Alberto Sordi nasce il 15 giugno 1920, a Roma, dal direttore Pietro Sordi e dalla maestra Maria Righetti in via San Cosimato, nel quartiere Trastevere di Roma. Giuseppe, fratello di Pino, ha due sorelle, Savina e Aurelia. Grazie all’amore e al sostegno che ha ricevuto da quando era bambino, la sua famiglia è sempre stata una parte significativa della sua vita.

Mentre era ancora alle elementari, si unì al “Teatro dei Pupi”, diretto dal professor Parodi, in una tournée in Italia. Lorenzo Perosi la condusse come soprano nel coro della Cappella Sistina, dove il suo primo passaggio da una voce bianca a una voce di basso divenne uno dei suoi tratti più lodati.

.

Dopo essersi diplomato al liceo, ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo realizzando un CD di fiabe musicali per bambini con Fonit. A Milano si iscrive all’Accademia dei Filodrammatici, dove sarà respinto a causa del suo uso massiccio del dialetto romano. Come risultato di questo fallimento, decide di trasformare la sua debolezza in una fonte di forza e ispirazione per la sua commedia. A causa dell’incapacità di Gaspare Cavicchi, torna a Roma dopo un tentativo fallito nel mondo del teatro leggero. Nel 1937 partecipa come comparsa al film “Scipione l’Africano” di Carmine Gallone, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

È stato perché al concorso Metro Goldwyn Mayer ha ottenuto il suo primo ruolo nello spettacolo come doppiatore di Oliver Hardy. Al Teatro Augusto di Genova debutta sul palcoscenico come Albert Odisor, imitatore di Stanlio e Ollio, quando conosce Aldo Fabrizi, che lo chiamerà nel suo gruppo fondato con Anna Fougez. L’antiquario Apolloni, che lo presenta a Mario Bonnard, diventa la sua seconda grande ossessione dopo il cinema e inizia a frequentare l’alta società. Si traveste da leone e gira alcune scene di “Il feroce Saladino” di Bonnard, un film in cui recita la sedicenne Alida Valli. Quando sono state girate le sequenze finali del film, è stata utilizzata un’altra comparsa per interpretare la parte di Sordi. Durante le riprese, infatti, il giovane Sordi ha tentato di assumere la posizione del protagonista francese eseguendo una canzone al suo posto. A causa di questo sforzo, non solo non è stato in grado di lavorare con Alida, ma ha anche subito un’orribile caduta ed è stato espulso dal set.

1939 –Un’azienda di una rivista Riccioli-Primavera lo ha assunto come “stilè” (compagno di accompagnamento di una showgirl). Benini e Gori hanno scritto solo per lui uno sketch originale, in cui lo hanno “promosso” alla carica di maggiordomo per la sua perseveranza

Alberto Sordi Genitori

Nell’anno 1940,Appare in “La notte della beffa” e “Cuori nella tempesta” di Carlo Campogalliani. Nella Banda Presidiarla durante il servizio militare si suonano i cembali e i timpani. Ferdinando Previtali suona il triangolo, Carlo Rustichelli suona la batteria, e sono tutti nella stessa band.

Pietro Sordi muore nel 1941 e la famiglia si trasferisce nel centro storico di Roma. Piccoli ruoli in vari film consentono ad Alberto di continuare a lavorare nell’industria dello spettacolo. Mentre lavorava a “Le tre aquile”, è stato presentato al pubblico da Mario Mattoli, che lo ha scritturato al fianco di Leonardo Cortese, Carlo Minello e Michela Belmonte nei ruoli principali. Come presentatore e comico al Cinema Teatro Galleria di Roma sulla rivista Fanfulla, ha avuto i suoi primi significativi trionfi.

È il 1943 e Mario Mattoli e Marchesi continuano la loro collaborazione artistica con la produzione teatrale “R Torna Za-Bum”, firmata da Marchesi. Carlo e Ave Ninchi, Isa Pola e Rolando Lupi sono i protagonisti della produzione al Quirino.Ha esordito con Quattro Fontane nell’adattamento cinematografico di Mattoli di “Sai che ti dico?” di Marchesi. In “Tre ragazze in cerca di marito” di Duilio Coletti, riesce a uscire dalla staticità del mondo al rallentatore del film. Sordi compare sulla rivista di Michele Galdieri “Gli imputati… alziamoci!

1939 –Non c’è ancora gioia nell’arte del cinema. È il doppiaggio che gli fornisce molto lavoro in questo periodo, prestando la sua voce a Oliver Hardy, ma anche a famosi attori americani (Robert Mitchum e Anthony Quinn), oltre che italiani (Marcello Mastroianni per “Domenica d ‘agosto”), per non parlare delle innumerevoli voci di caratteristi (in Ladri di biciclette, Anni difficili e Duello al sole, ecc.). Come per “Soffia so 2”, “Il figlio di un lupo” e “Il boy scout”, la rivista continua a fornirgli innumerevoli opzioni. Sordi riceve minacce quando a Milano viene mostrato “Soffia so'” per il suo contenuto politico.

Anche nel 1946, quando il film di Mario Soldati “La miseria del signor Travet”, tratto dalla commedia di Bersezio, fu ampiamente criticato, il nome di Sordi non fu quasi citato se non in una luce favorevole. Il 31 gennaio 1946 Fabrizio Saranzani de “Il Tempo” di Roma scriveva: “[…] Va bene: da Cervi a Vera Carmi, fr.

Alberto Sordi Genitori
Alberto Sordi Genitori

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Detected!!!

We have detected that you are using extensions to block ads. Please support us by disabling these ads blocker.

Powered By
Best Wordpress Adblock Detecting Plugin | CHP Adblock
error: Content is protected !!