

Alessandro Autore Di Oceano Mare – In “Oceano mare”, l’autore racconta il tragico affondamento di una fregata francese molti anni fa. Alcuni degli uomini a bordo cercheranno di raggiungere a nuoto una zattera e mettersi in salvo. Le ondate delle disgrazie altrui finiranno per scontrarsi con le proprie. Persone come il professor Bartleboom, che sta cercando di determinare dove finisce l’oceano, o l’artista Plasson, che dipinge solo con acqua di mare, o uno qualsiasi degli innumerevoli altri che stanno cercando di ritrovare se stessi mentre sono appesi in modo precario vicino al bordo dell’oceano e le cui vite sono in definitiva determinati dal mare. E lungo la costa c’è una città chiamata Almayer, dove convergono storie diverse. Baricco usa il mare come metafora della vita mentre racconta storie sui suoi fantastici personaggi. Editoriale di Yours Truly Non avevo idea che mia madre avesse questo libro nella sua collezione, ma sono contenta di averlo trovato perché stavo cercando qualcosa di nuovo da leggere. Sebbene abbia intenzione di leggere “Seta” in futuro, non sono ancora convinto di dover leggere qualcosa di questo autore.
Oceano Mare è uno dei libri più particolari che abbia mai letto; contiene narrazioni, ma non sono sicuro di classificarlo come un romanzo a causa dell’uso di un linguaggio ambiguo da parte dell’autore. Un vasto specchio d’acqua le cui contraddizioni e il cui potere instabile finiscono per affascinare i vari personaggi della narrazione e portare a esiti davvero inimmaginabili, l’oceano è l’eroe non celebrato del libro. Analizzando Oceano Mare di Alessandro Baricco Un ragazzo dall’età incerta gestisce un ristorante sulla spiaggia dall’atmosfera barocca che trasporta i commensali in un mondo al di là del tempo e dello spazio, dove arrivano per caso o per fede, seguendo il proprio destino.
Un prete che scrive preghiere profondamente personali, una donna che tradisce il marito, una giovane donna che ha una forte paura dell’acqua, un professore che indaga sui confini della natura, un pittore che preferisce dipingere con l’acqua di mare, tutte queste persone e altro ancora frequenti questa zona. Perché così tante persone, apparentemente disorientate dalle loro stesse vite, sono confluite in questo strano punto? Si tratta di affrontare le profondità dell’oceano, quindi tutti quelli che vengono sull’isola lo fanno per questo motivo. In questo libro, il mare gioca molti ruoli diversi, tra cui salvezza, cambiamento, distruzione, ricerca, cura, amore e vendetta, dando al libro un cast di dozzine. Questa breve antologia è divisa in tre parti: la prima presenta l’ambientazione ei personaggi che compaiono; il secondo racconta la caotica storia di un naufragio; e il terzo raccoglie i capitoli conclusivi dei vari racconti raccontati in precedenza.
Mi ci è voluto molto tempo per leggere questo libro e capire cosa stesse cercando di dire. Le storie sono dappertutto e non si legano davvero tra loro, quindi devi lavorare per arrivare a un livello di coscienza più alto per capire cosa sta cercando di dire l’autore. Lo stile di scrittura di Baricco è insolitamente astratto, lirico e sconclusionato; il lettore potrebbe dover fare uno sforzo in più per capire cosa intende l’autore usando una scelta di parole apparentemente casuale. La scrittura sembra forzata e artificiale, come se fosse costruita su una scrivania, forse perché preferisco la chiarezza e la semplicità. Credo fermamente che con parole semplici si possano comunicare messaggi profondi che risultano essere più incisivi. Non so se questo libro mi è piaciuto, ma gli do comunque tre stelle.
Il potere curativo della natura e del silenzio sono al centro di questo poema in prosa, che segue sette persone mentre trascorrono una settimana in una casa vicino alla spiaggia in cerca di risposte.Il romanzo ci porta in un regno magico oltre il tempo e lo spazio, in una terra piena di segreti appena rivelati, venti che soffiano costantemente dal nord e bambini che sono saggi oltre i loro anni. I libri del romanzo sono apparentemente intitolati “La locanda Almayer”, “Il ventre del mare” e “I canti del ritorno”, ma in realtà sono tutti un’unica storia. la loro strada verso l’isolato insediamento di Almayer, ognuno portando con sé il proprio bagaglio di beni, segreti e retroscena. Arrivano con colpi da evitare, compiti da portare a termine e un ardente bisogno di trionfare. Infatti, il suono delle sue onde o l’immagine della sua pace possono salvare anche le emozioni più tormentate se lo desidera e se glielo consente acqua onnipotente che può sommergere tutto in una volta, cancellare ogni schema e passo e uccidere ferocemente.
Ed è quello che la locanda Almayer offre ai suoi ospiti: un’occasione per ricominciare, dimenticare il passato, abbandonare la speranza per il futuro e godersi il presente in pace e tranquillità. Ad Ann Deverià, eternamente combattuta tra l’amore per il marito e il desiderio per il suo amante; a Bartlebloom, che cerca la donna della vita e la fine dell’oceano; ad Adams, che trama vendetta e attende; all’artista Plasson, che cerca di dipingere il mare con l’acqua di mare; al prete Pluche, che non sa quello che vuole; e alla giovane Elisewin, che sa di voler vivere, più di ogni altra cosa. Le loro vite, così diverse l’una dall’altra eppure così fondamentalmente similar, si intrecciano in quelle modeste case sulla spiaggia gestite da bambini curiosi e stranamente empatici. Da un certo punto di vista, i nostri nuovi amici stanno iniziando a comportarsi più come una famiglia mentre si confrontano, condividono storie e danno una mano. Un minuscolo universo in cui regna la semplicità e il tempo sembra trascinarsi all’infinito, o non trascinarsi affatto, alimentato esclusivamente dalle maree, dal tramonto e dalla luce della luna che si riflette sulla nebbia.

