

Giorgio Parisi Malattia – Quando si tratta delle decisioni del governo sulla quarta dose, non sono andate d’accordo con Bassetti. Attualmente, la campagna vaccinale è disponibile per tutti i cittadini dai 60 anni in su. Tuttavia, l’infettivologo ha dovuto scendere a compromessi sui mezzi e sui tempi di questa azione. Le dichiarazioni precedenti includevano: “È impossibile organizzare una campagna di vaccinazione dall’oggi al domani”, con il Ministero della Salute invece invitato a iniziare la campagna a settembre. Ora che il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha testimoniato a favore della vaccinazione, nello specchio di Bassetti è giunta al termine la campagna per promuoverla. Un virologo ha commentato alcune immagini che ritraggono il premio Nobel Giorgio Parisi e leggendo “La quarta dose per gli over 60 è fondamentale”, scrivendo “Ecco la campagna italiana pour la quarta dose”. Poiché le persone di età superiore ai 60 anni hanno maggiori probabilità di essere infettate, non sappiamo se o quando saremo contagiosi e il vaccino ci protegge da malattie mortali.
Esperto e volto televisivo si chiede: “Chi consiglia agli italiani di farlo perché protegge da malattie gravi e perché se hai più di 60 anni sei più a rischio?”. Qualcuno di fama nel campo dell’infettivologia a livello universitario? L’immunologo di fama mondiale? Un immunologo che ha passato tutta la sua carriera a studiare i vaccini? No”. Il professor Francesco Parisi, che ha vinto il premio Nobel per la fisica, è stato scelto come massimo esperto di vaccini in Italia dal ministro della salute del paese. Ho il massimo rispetto per Parisi come fisico che rappresenta l’eccellenza italiana e l’orgoglio internazionale nel suo campo. Ma quando dice cose come “è necessario che tutti usino la mascherina” o “decanta I benefici dei vaccini per i 60enni”, credo stia esagerando. Chissà cosa ha da dire Bassetti, l’infettivologo, sul premio Nobel per la fisica. Quindi, per Bassetti, il problema non è Parisi ma chi glielo chiede, poiché in questo modo risulterebbe chiaro che il Ministero della Salute richiede un significativo aggiornamento, revisione e modifica in termini di competenza e merito in campo Covid. Allora non ci stupirebbe se la campagna per la quarta dose fosse un fallimento. È già mattina, e si vede bene…” Bassetti, per riassumere.
La ricerca nasce dalla curiosità, dallo stupore e dallo stupore suscitato dallo spettacolo che è la Natura, a cui assistiamo ogni giorno.
La storia ci insegna che la ricerca scientifica, insieme alla crescita economica e alla raffinatezza culturale, è il fondamento del progresso nazionale. Un paese che non investe in ricerca e sviluppo nel 2016 ha poche possibilità di successo in futuro. La ricerca e il mondo accademico (e più in generale il mondo dell’istruzione) in Italia subiscono ogni anno tagli assurdi in nome di ideali che mettono seriamente in pericolo lo sviluppo del Paese: chi sminuisce il significato della ricerca e della cultura, infatti, frena il progresso e limita il futuro dei propri giovani. Tutto questo non può essere tollerato nella società tecnologicamente avanzata di oggi. È fondamentale far sentire la propria voce. E fallo il prima possibile. Il professor Giorgio Parisi dell’Università “La Sapienza” di Roma, universalmente considerato uno dei fisici più autorevoli al mondo (sulla scala h-index) e uno dei migliori scienziati italiani in assoluto, è il messaggero di un messaggio cruciale. Al momento c’è un appello per salvare la ricerca di questi pezzi mancanti. Per il futuro dell’Italia. Il nostro futuro prevedibile.
Più di dieci-quindicimila ricercatori italiani sono stati costretti a cercare lavoro altrove a causa dei gravi tagli. Questo è inaccettabile in un’economia globale guidata dall’informazione. È un DIRITTO di ogni ricercatore italiano poter lavorare in Italia, ricevendo un compenso adeguato e disponendo di risorse sufficienti. La sensazione provata dopo il successo di uno studio scientifico è indescrivibile. E non vogliamo essere troppo umili di fronte a una grandezza così impressionante, quindi parliamone. Speriamo di continuare a muoverci insieme e ad ammirare le meraviglie della natura. Il diritto ci appartiene. Stiamo guardando al nostro futuro in questo momento. Rappresenta le speranze della prossima generazione per il nostro Paese. Oggi abbiamo avuto la fantastica opportunità di sederci con il professor Parisi e fargli alcune domande. Tutto il mondo accademico e non solo è in fermento per la scoperta delle onde gravitazionali in questi giorni, professor Parisi. Ci sono ancora discussioni nonostante l’eccitazione diffusa. In particolare sui social media, slogan come “Perché questi fondi non sono stati utilizzati per opere di bene per l’umanità e per il mondo?” circolare. Come ti senti a dare una risposta?
La quantità di denaro spesa per le onde gravitazionali è infinitamente piccola rispetto alla somma spesa per mantenere operativo l’arsenale atomico. Si stima che servirà un miliardo di euro per finanziare l’attuale piano americano di costruzione di una nuova bomba atomica. Non c’è dubbio che la ricerca scientifica è essenziale perlo sviluppo del mondo e di tutta l’umanità nel suo insieme. Perché l’Italia non presta sufficiente attenzione a questo mondo? Sappiamo anche che è membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo. La nitidezza della sua visione è da dove deriva il nome, da cui il lince. Uno che sembra essere stato dimenticato nella moderna ricerca italiana. Credo che l’abbandono della ricerca scientifica sia una tradizione italiana di lunga data, a cominciare da Croce e Gentile. I ripetuti tentativi dell’Accademia delle scienze di attirare l’attenzione sui problemi della ricerca sono in gran parte falliti. È del tutto possibile che la nostra incompetenza abbia avuto un ruolo; forse siamo stati troppo pigri e sicuramente i nostri sforzi non sono stati all’altezza.
Non è difficile notare che non ci sono molte menti brillanti con un background scientifico che lavorano in politica. È un colpo di fortuna? Non sei d’accordo sul fatto che essere politicamente attivi e coinvolti sia necessario per garantire che le università e la ricerca ricevano finanziamenti adeguati? Perché i politici che compiono brogli elettorali tendono ad essere neri? Gli scienziati in genere preferiscono la comunicazione scritta e tendono a fare affidamento sulla logica e sulla ragione quando lo fanno. Il discorso politico è in gran parte di natura verbale ed emotiva. Inoltre, c’è un problema più ampio. Nella cultura italiana, un dottorato è praticamente privo di significato. Invece, in altri paesi come la Francia, l’intera classe dirigente privata possiede un dottorato, quasi sempre conferito o dall’Ecole Polytechnique o dalla National School of Administration (ENA); Giscard d’Estaing, un giovane prodigioso, si diplomò in entrambe le istituzioni. Non pensiamo che un dottorato di ricerca. è necessario guidare una grande azienda come amministratore delegato e avere due dottorati di ricerca non ti aiuterà a diventare presidente del paese.

