Spargi l'amore
Imma Battaglia Figlia Di Dodi
Imma Battaglia Figlia Di Dodi

Imma Battaglia Figlia Di Dodi – Circolo Mario Mieli di Roma, dove ha studiato matematica all’Università Federico II di Napoli e di cui è stata presidente dal 2000 al 2002. Lei e Vladimir Luxuria sono stati gli organizzatori della prima parata ufficiale del gay pride in Italia a Roma nel 1994, che è stata frequentato da migliaia di persone. L’EPOA (European Pride Organizers Association) era uno dei suoi obiettivi come presidente di Mario Mieli, e nel 1996 ha nominato Roma come candidata per ospitare il World Gay Pride Festival nel 2000. Non appena la città di Roma ha preso il controllo dell’evento, Battaglia ha assunto l’organizzazione; in precedenza aveva organizzato l’orgoglio nazionale LGBT a Roma nel 1999.Imma Battaglia al Gay Pride di Padova 2002 con Marco Cappato, Daniele Capezzone e Nichi Vendola.


È stata profondamente coinvolta nella sfera politica, insieme a tutti i principali attivisti omosessuali italiani, nei mesi precedenti il ​​World Pride come Presidente di Mario Mieli e suo capo organizzatore. Giuliano Amato, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, si riferì al Parlamento sulla questione, dicendo di ritenere “inappropriata” la manifestazione dell’anno giubilare, ma che non poteva “purtroppo” opporvisi perché “c’è una Costituzione che impone vincoli noi e costituisce diritti”. L’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, ha revocato il favoritismo tributatogli dalla città. Ha detto: “Dimostreremo indipendentemente dal fatto che ci venga concesso o meno il permesso”, in un’intervista a un quotidiano italiano locale. Senza attribuzione,

L’attacco della Chiesa cattolica al World Gay Pride nel 2000 ha portato a un compattamento dell’ultimo minuto di tutte le organizzazioni LGBT italiane, oltre a una partecipazione senza precedenti che ha superato il mezzo milione di persone (Imma Battaglia dal palco ha gridato “Siamo un milione!”) . Il numero di eterosessuali che mostravano il loro sostegno era enorme. Pochi giorni dopo, papa Karol Wojtyla si è espresso da una finestra di piazza San Pietro contro “le famose manifestazioni a Roma” e “l’offesa ai principi cristiani di una città tanto cara al cuore di tutti i cattolici del mondo”.

Per ragioni che non sono state chiarite, ha lasciato il Club Mario Mieli dopo il World Pride e ha creato l’APS Di’Gay Project, che è guidato da lui. Nel 2001 i Battle hanno combattuto testa a testa con il famoso club di Mario Mieli lanciando il Villaggio LGBT a Roma, che è diventato in breve tempo una delle mete più amate dalla popolazione gay della città. Tra i suoi numerosi traguardi, è lei la mente dietro il Gay Village, un importante evento del calendario estivo di Roma che ha vinto il Best Event Awards 2011 dell’Agenzia di Comunicazione. Il quartiere di Testaccio ha ospitato l’evento più recente, avvenuto nel 2018. Quando due donne firmano un accordo privato creato dagli avvocati del Progetto D’Gay per tutelare la convivenza in base alla normativa italiana vigente, si dice che siano “sposate” in un “matrimonio civile” che avrà luogo presso la loro sede il 27 maggio 2012. Dal 2012 scrivi per l’Huffington Post italiano di Lucia Annunziata.

Imma Battaglia Figlia Di Dodi

Partecipazione alla politica ModificaNel 2009 ha accettato di partecipare alle elezioni europee sulle liste Sinistra e Libertà su raccomandazione del suo caro amico Nichi Vendola. Nonostante riceva 3.586 voti, il suo partito non è al di sotto del numero necessario per ottenere l’ingresso al Parlamento europeo. Iscritta alla Lista Civica, spera di candidarsi alle elezioni regionali del Lazio del 2013 a sostegno della candidatura presidenziale di Nicola Zingaretti. Per Sel lei alle elezioni comunali di Roma, lo stesso anno è stata eletta consigliera.

Sul fronte politico, ha sempre affermato di essere aperto all’impegno con tutte le forze politiche e contrario al fazioso allineamento di sinistra del movimento LGBT, che negli anni ha portato a battaglie dirette con una parte sostanziale di quel movimento stesso . Ha suscitato polemiche l’apparizione nel 2009 di Gianni Alemanno al Gay Village, dove si è unito per l’ultima sera al presidente della Regione Lazio Renata Polverini e al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Era il 21 luglio 2012 che un post aperto su Facebook di Battaglia nei confronti di Pier Ferdinando Casini ha suscitato indignazione nel quartiere. “Stabilire garanzie legali per una coppia convivente anche dello stesso sesso è una questione di civiltà, ma i matrimoni omosessuali sono un’idea molto incivile”, aveva precedentemente dichiarato Casini. L’introduzione di Casini, nonostante la sua terminologia offensiva, era stata accolta favorevolmente da Imma Battaglia.

Gli ostacoli ideologici devono essere affrontati con pragmatismo se l’Italia vuole andare avanti sulle questioni più urgenti del Paese. Per quanto riguarda i diritti civili, l’unico modo per garantire che i diritti siano adeguatamente integrati nell’agenda politica è attraverso un ampio consenso e convergenze. “Battaglia ha pubblicato un articolo sul Giornale dal titolo «Le unioni civili?» nell’agosto di quell’anno. Molti membri della comunità LGBT italiana [citazione necessaria] la attaccano perché “a noi gay non interessa”.

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