

Incidente Bradanica – vAl km 141,400 di Matera la circolazione sulla statale 655 “Bradanica” è stata momentaneamente sospesa in entrambe le direzioni a causa di un incidente. Una persona, una donna di 25 anni, è rimasta uccisa nell’incidente, la cui causa è ancora oggetto di indagine. Sul posto la circolazione è stata deviata tramite segnaletica. Abbiamo una squadra di Anas e forze di polizia in loco per gestire questo evento e accelerare il ripristino della rete stradale il più rapidamente possibile.
Un incidente mortale si è verificato sulla statale 655 di Bradanica, che attraversa La Martella. Una donna di 25 anni è rimasta uccisa in uno scontro tra due veicoli, secondo le prime informazioni. La circolazione è stata momentaneamente sospesa in entrambe le direzioni al km 141.400 di Matera a causa di un incidente. È prevista una deviazione del traffico in loco. Le indagini sulle cause dell’incidente sono in corso.
Abbiamo una squadra di Anas e forze di polizia in loco per gestire questo evento e accelerare il ripristino della rete stradale il più rapidamente possibile.
Solo una persona sull’altro veicolo è rimasta gravemente ferita: una madre e i suoi due figli sono stati portati in un vicino ospedale.
Una giovane donna ha purtroppo perso la vita oggi intorno alle 13:50 sulla statale Bradanica nei pressi della città di Matera. Nell’incidente sono coinvolte due auto, una Renault Captur e una Toyota Yaris. Ci sono anche tre persone a bordo della Renault. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia locale e tre ambulanze dell’undicesima ora dopo l’incidente avvenuto nei pressi dello swincolo a La Martella.
Numerose sono le cause e le circostanze che determinano un incidente: scarsa manutenzione stradale, uso improprio dei veicoli (sovraccarico, sovraffollamento, guida pericolosa), e il mancato rispetto del codice della strada sono tra i più comuni.Per questo i legislatori hanno approvato disposizioni specifiche nel secondo decennio del quarto millennio, che ha visto un aumento degli incidenti legati all’uso convulso degli smartphone[1].
Uno studio del 2020 ha mostrato come i sistemi di informazione e intrattenimento per auto, dotati di display touch-screen per il controllo e la visualizzazione di dati, azioni o attività, abbiano un impatto negativo significativo sull’attenzione e sulla concentrazione del guidatore, rendendole peggiori dell’alcol (fino al limite legale) e marijuana e in molti casi peggio dell’uso del cellulare.
Arte. 189 del codice della strada prevede che chi cagiona un sinistro deve fermarsi e prestare soccorso. È imperativo che tale obbligo esista “per tutto il tempo necessario” per identificare e documentare “le prime indagini” legate all’identificazione di un conducente e del suo veicolo, nonché alla loro responsabilità per i danni che provocano .
La reazione è quella di fuggire da incidenti stradali che provocano lesioni o morte alle persone, ed è spesso accompagnata dall’accusa di omissione di dovere. Finché il danno fisico del conducente è minimo, l’omissione del risarcimento non è in discussione, mentre l’eventuale danno può essere considerato la componente necessaria per procedere alla fuga da un incidente stradale.
L’articolo 189 illustra in dettaglio i comportamenti che gli utenti della strada devono tenere in caso di incidente riconducibile alle proprie azioni, stabilendo una serie di prescrizioni sulla base dei fatti di cui trattasi. È stato stabilito che la chiusura e l’assistenza ai feriti è in ogni caso un requisito.
Nonostante ciò, una sentenza di condanna della Corte di Cassazione (Sez. IV Penale n. 2096 dell’8 maggio 2018) ha concluso che la fuga da un incidente stradale, causato da un ordigno incendiario, non era punibile ( ai sensi dell’articolo 131-bis c.p.) perché non vi è stato alcun contatto tra i veicoli coinvolti.
Secondo l’Istat, al termine dei primi 30 giorni successivi all’incidente, 3.334 persone erano morte a causa delle ferite riportate sulle strade italiane. L’Automobile Club d’Italia (ACI) ha previsto che ci saranno 38,5 milioni di veicoli in circolazione in Italia entro la fine del 2017. L’A14 è stata costruita da Bologna alla provincia di Forl a seguito della normativa del 1961 sulla nuova viabilit
e costruzione di autostrad (l’allora ministero dei Lavori pubblici, Giacomo Mancini, tagliò la bandiera tricolore a San Lazzaro di Savena il 7 agosto 1966, mentre l’uscita della Tangenziale di Bologna fu aperta nel 1967, rilevando un vecchio collegamento tra la A1 e la SS.

