Spargi l'amore
Incidente Longarone Oggi
Incidente Longarone Oggi

Incidente Longarone Oggi – Longarone Tre persone sono rimaste ferite nello scontro tra due auto sulla statale Alemagna a Faè di Longarone alle 7:45 di oggi.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco bellunesi, che hanno messo in sicurezza i due mezzi – uno ribaltato e l’altro a trazione elettrica – ed estratto gli occupanti, che sono stati poi stabilizzati e trasportati in un vicino ospedale dal personale medico Suem. La circolazione è stata deviata su un’altra strada mentre l’incidente è stato indagato dalla polizia.

Con il tuo consenso, noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o altre tecnologie simili per finalità tecniche e, come specificato nella cookie policy, non tecniche. Il rifiuto del consenso può comportare la non disponibilità delle relative funzioni.

Utilizzando dati di geolocalizzazione precisi e scansionando il dispositivo, noi e terze parti selezionate possiamo archiviare e/o accedere alle informazioni su un dispositivo ed elaborare dati personali come la cronologia di utilizzo per i seguenti scopi pubblicitari: annunci e contenuti personalizzati, valutazione di annunci/contenuti/ osservazione/sviluppo del prodotto.. All’incrocio tra la A27 e la statale Alemagna a Fortogna nei pressi di Longarone, una persona è morta in uno scontro tra un furgone e una motocicletta. Lo annuncia l’Anas.

Sul posto è arrivato un elicottero con polizia, vigili del fuoco e operatori sanitari del Suem 118 che hanno potuto solo confermare la morte della vittima. Per il momento sono chiuse al traffico entrambe le direzioni della strada statale di Alemagna.

Tre persone sono rimaste ferite nello scontro frontale tra due auto sulla statale Alemagna a Longarone alle 13:30. La squadra bellunese si è precipitata a mettere in sicurezza i mezzi ea liberare uno dei conducenti rimasto intrappolato all’interno dell’abitacolo del velivolo. Le persone ferite sono state stabilizzate dal personale del SUEM 118 prima di essere trasportate in ospedale in elicottero e ambulanze. La circolazione è stata interrotta e dirottata attorno al luogo dei soccorsi. Le indagini sono state condotte dalla polizia per cercare di ricostruire l’accaduto. Circa due ore dopo, i vigili del fuoco avevano completato la loro missione di salvataggio.

Un versante strapiombante del Monte Toc crollò nella conca alpina la sera del 9 ottobre 1963, provocando il disastro del Vajont nel nuovo bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont nell’omonima valle (al confine tra Friuli e Veneto). La tracimazione delle acque del bacino causò la distruzione dei paesi Erto e Casso in riva al lago dopo la costruzione della diga, mentre l’onda che ne derivò travolse e allagò il fondovalle, compreso Longarone, provocando la morte di 1.917 persone, di cui 487 bambini.

All’origine della tragedia, secondo numerosi dibattiti, processi e opere letterarie, sarebbero stati i progettisti ei gestori della SADE, l’organo di gestione dell’azienda fino alla nazionalizzazione, che nascondeva l’inadeguatezza dei versanti del bacino al rischio idrogeologico. Vi erano caratteristiche morfologiche (incoerenza e fragilità) scoperte dopo la costruzione della diga che la rendevano inadatta al giro di un bacino idroelettrico. Per molto tempo,

pur essendo a conoscenza del rischio, e presumibilmente adottando precauzioni per ridurre al minimo, l’organo di gestione ei suoi dirigenti hanno nascosto consapevolmente le informazioni a loro disposizione, con l’approvazione di vari enti locali e nazionali che vanno dai piccoli comuni al Ministero dei lavori pubblici.

Incidente Longarone Oggi

A partire dalle 22:39 del 9 ottobre 1963, la diga del Vajont fu responsabile di un’ondata d’acqua tricuspida che si alzò di 250 metri sopra il coronamento della diga e risalì il pendio opposto. La roccia nel bacino artificiale sottostante (che conteneva circa 115 milioni di m3 d’acqua) scivolava a una velocità di 30 metri al secondo (110 chilometri orari).

distruggendo il comune di Longarone e i comuni limitrofi, ed in alcuni casi cadendo sulla stessa frana (creando un laghetto). 1450 provenivano da Longarone, 109 da Codissago e Castellavazzo, 158 da Erto e Casso e altri 200 da altri centri.

Frasègn, Le Spesse, Il Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana, San Martino, e la parte bassa di Erto furono tutte distrutte lungo le sponde del Vajont . Furono rasi al suolo o gravemente danneggiati nella valle del Piave i paesi di Longarone, Pirago, Faè e Rivalta, ei paesi di Codissago, Castellavazzo, Fortogna. Furono colpiti anche Soverzene, Ponte nelle Alpi, Belluno, Borgo Piave e Quero Vas, così come la frazione di Caorera, dove il Piave si ingrossò e allagò il paese arrivando perfino al presbiterio di una chiesa.

In ordine cronologico, l’ultima causa dell’incidente è stata il sollevamento delle acque artificiali del lago al di sopra di una quota di sicurezza di circa 700 metri, operazione che era stata ufficialmente eseguita per testare l’impianto ma aveva il plausibile obiettivo di provocare una frana controllata nell’invaso in modo che non rappresenti più una minaccia.

Incidente Longarone Oggi
Incidente Longarone Oggi

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Detected!!!

We have detected that you are using extensions to block ads. Please support us by disabling these ads blocker.

error: Content is protected !!