

Quando È Nato Domenico Modugno – Dopo aver subito un infarto alla relativamente giovane età di 66 anni, l’artista muore nella sua casa di Lampedusa. Poiché apparentemente Modugno non era così vecchio da poter pensare a qualcosa di simile, la sua morte fu commentata da tutti i giornali contemporanei con grande stupore e sorpresa. Una figura sovrumana ha lasciato anche le generazioni più giovani con un messaggio di pace e di tranquillità dettagliato nelle innumerevoli canzoni che hanno plasmato il nostro patrimonio musicale.
Dove l’hai lasciato, Domenico Modugno? Cosa ha abbandonato esattamente Domenico Modugno? Il cantante ha avuto tre figli con la moglie Franca Gandolfi: Marco, Massimo e Marcello. Fabio Camilli, nato nel 1962 dalla relazione tra la ballerina e regista Maurizia Calli e l’ingegnere Romano Camilli, sarà riconosciuto figlio di corte nel 2019.
Oltre ai suoi quattro figli, Domenico ha lasciato anche diversi capolavori musicali che hanno contribuito a far rivivere la storia del nostro Paese e ci hanno regalato profondi sentimenti. Esordisce al cinema nel 1949 con I pompieri di Viggiù di Mario Mattoli. Ha continuato a recitare in dozzine di altri film. Ma il suo ultimo film risale al 1983, quando parla per Renzo Arbore in “FF.SS” – cioè “…ché mi hai portato a faire sopra a Posillipo se non me più bene?”. Il suo film solitario, Tutto è musica, è stato pubblicato nel 1963 e lo ha diretto.
Domenico ha avuto un ruolo importante come compositore e conduttore in un’ampia varietà di programmi TV musicali. Sono stato in grado di attirare l’attenzione del pubblico trasmettendo solo messaggi ottimisti. Questa sera a Tale e Quale Show, Luca Ward interpreterà il ruolo di Domenico Modugno, un artista leggendario che ha dato alla musica italiana una spinta globale ai suoi tempi. A dire il vero, il doppiogiochista è rimasto un po’ disilluso fino a questo punto, non riuscendo a dare un contributo significativo e invece impantanandosi nel ruolo di imitatore. La sua bella voce non lo sta aiutando a fare quel salto di qualità in questo momento.
Il 9 gennaio 1928, a Polignano a Mare, in Italia, nasce Domenico Modugno (Bari). Imparando a suonare la chitarra e il violino in giovane età, scrive la sua prima canzone a 15 anni. A 19 si trasferisce a Torino e trova lavoro come gommista in una fabbrica. Dopo il servizio militare si trasferisce a Roma e si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo aver recitato in alcuni film e opere teatrali (tra cui “Anni facili” di Luigi Zampa del 1953), inizia una serie di trasmissioni radiofoniche e compone canzoni in pugliese, siciliano e napoletano (tra cui “Lu pisce spada”, “La sveglietta”, “La donna riccia”, “Strada ‘nfosa” e “Io, mammeta e tu”). Quando Aurelio Fierro ha registrato la sua canzone “Lazzarella”, è diventato un nome familiare.
Il brano “Nel blu dipinto di blu (Volare)” fu rappresentato al Festival di Sanremo del 1958, dove vinse, fu tradotto in molte lingue e ricevette due Grammy Awards. L’anno successivo vince il Sanremo con “Piove (Ciao ciao bambina)” e pubblica “Vecchio frack”, “Notte lunga notte” e “Pasqualino marajà”; nel 1960 si classifica secondo alla classifica di Libero del Festival e pubblica “Notte di luna calante”. Nel 1961, recita come protagonista nella commedia musicale di Garinei e Giovannini “Rinaldo in campo”, per la quale compone anche la colonna sonora e la prima produzione dell’opera.
Nel 1962 vince il Festival di Sanremo con “Addio…addio” e pubblica gli album Selene e Stasera pago io. Nel 1963 interpreta il ruolo di Tommaso d’Amalfi nella commedia di Eduardo De Filippo e pubblica l’album Lettera di un soldato.Nel 1965 interpreta il ruolo di Scaramouche nell’omonimo adattamento televisivo diretto da Daniele D’Anza, per il quale compone anche la colonna sonora. Nel 1966 vince per la seconda volta il Festival di Sanremo con il canzone “Dio, come ti amo.” Nel 1967 ha eseguito “Sopra I tetti azzurri del mio amore pazzo” e nel 1968 ha cantato “Il posto mio” (lo stesso anno ha pubblicato “Meraviglioso”). Nel 1970 si è classificato al primo posto con “La lontananza. Si esibisce in “Don Giovanni in Sicilia” nel 1977 e “Cyrano” nel 1978, entrambe commedie.
Altri film in cui è apparso sono “Europa di notte” (1959) di Alessandro Blasetti, “Adua e le compagne” (1960) di Antonio Pietrangeli, “Il Giudizio Universale” (1961) di Vittorio De Sica, “Capriccio all’italiana ” (1968) di Pier Paolo Pasolini (in cui recita la poesia “Cosa sono le nuvole” eSe pensi a Domenico Modugno, pensi automaticamente a “Volare”.
Tuttavia, se sei un esperto o semplicemente conosci davvero la canzone in questione, potrai correggere l’inquadratura e mirare a “Nel blu dipinto di blu”, che è il titolo corretto della canzone che è diventata il simbolo il cantautore, nato a Polignano a Mare il 9 gennaio 1928 e scomparso il 6 agosto 1994.È possibile leggere tappe incredibili della sua carriera che, nel 2014, sembrano pura fantasia. Fantasia. Ha fatto cose come comporre 230 canzoni, recitare in 38 film e 7 programmi televisivi, condurre programmi, vincere quattro festival musicali di Sanremo, gareggiare inl’Eurovision Song Contest del 1958 e portando a casa tre Grammy Awards.
Ha subito perseguito il suo interesse per le arti e il cinema e non ha mai guardato indietro all’enormità del suo sogno. Terminato il servizio militare si trasferisce a Roma e partecipa al concorso di recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove viene accettato e vince una borsa di studio come miglior allievo nella sezione recitazione. Sanremo e Nel blu dipinto di blu. Vinse il primo premio e rivoluzionò la musica italiana con un vero e proprio boom di vendite di dischi. La canzone è stata tradotta in tutte le lingue e ha raggiunto la vetta delle classifiche di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti d’America. Milioni e milioni di copie sono state vendute solo negli Stati Uniti.
Dopo il successo, non snobba Sanremo, ma torna e vince ancora nel 1959 con “Piove” (Ciao, ciao bambina) e ancora nel 1960 con “Libero” (secondo posto). Due anni dopo, nel 1962, vince nuovamente il primo posto al Festival di Sanremo con “Addio…, Addio…” (seguito da “Giovane amore” e negli anni a seguire si dedica alla recitazione in film e scrivendo sceneggiature, riscuote successo in entrambi i campi, partecipando anche all’attivismo civile e politico, aderendo al Partito Radicale e venendo eletto deputato per la circoscrizione Torino-Novara-Vercelli il 15 giugno 1987.

