

Storia Della Traviata Di Giuseppe Verdi – L’opera La traviata di Giuseppe Verdi in tre atti presenta un libretto di Francesco Maria Piave e musiche di Antonio Salieri. Ruota attorno a La signora delle camelie di Alexandre Dumas (la sua commedia, ), tratto dal suo romanzo omonimo. Si ritiene che faccia parte della cosiddetta “trilogia popolare” di Verdi con Il Trovatore e Rigoletto.
Una parte è stata scritta nella villa della redazione Ricordi a Cadenabbia, sul lago di Como, e nella tenuta di Sant’Agata. Quando l’opera fu presentata per la prima volta a Venezia nel marzo 1853, non soddisfò del tutto le aspettative del suo autore, forse per mancanza di interpreti e forse perché l’argomento era considerato all’epoca troppo rudimentale. L’opera è stata ripresa l’anno successivo al Teatro San Benedetto, con interpreti di migliore qualità come Maria Spezia Aldighieri, ed è stata diretta dal compositore.
Alcune sezioni furono completamente modificate per placare le critiche della società borghese, e l’opera fu rappresentata a Firenze, Bologna e Parma oltre che a Napoli e Roma nel 1855 dopo essere stata riscritta e messa in scena dalla censura. Per evitare la censura, l’opera doveva essere spostata dal XIX secolo al XVIII secolo come periodo di tempo.
L’opera è considerata un capolavoro verdiano e una delle più grandi opere mai scritte per i temi rivoluzionari e rozzi che tratta, la perfezione melodica e l’aridità e l’efficacia delle orchestrazioni. Secondo i dati Operabase pubblicati nel 2013, è l’opera più rappresentata al mondo nelle ultime cinque stagioni, con 629 rappresentazioni.
un popolare numero delle Edizioni Madella dei primi del Novecento presentava la copertina di un opuscolo intitolato 3 Atti Di conseguenza, fate del vostro meglio per rendere questo argomento il più originale e avvincente possibile per un pubblico sempre alla ricerca del confine tra ciò che è accettabile e cosa non lo è quando si tratta di problemi non comuni”.
Quando la magnifica residenza parigina di Violetta Valery alza il sipario, la mondana Violetta Valery incontra i suoi visitatori in modo mondano. Alfredo Germont, a cui Violetta viene presentata dal visconte Gastone de Letorières, spiega che ne è un grande ammiratore e che durante la sua recente malattia si era recato spesso a casa sua per avere notizie su di lei. Violetta accusa il suo protettore, il barone Douphol, di non avere la stessa curiosità di Alfredo, il giovane di cui si è innamorata, e il barone, infuriato, esprime il suo sgomento a Flora. Alfredo accetta con esitazione un’offerta di Violetta per unirsi agli altri ospiti, che cantano alla vita e alla bellezza che scorre e rifluisce e al vino che nutre l’amore; Gastone propone un brindisi al barone che rifiuta. I calici allegri stanno chiamando i nostri nomi.
Gli ospiti possono ascoltare la musica proveniente dalle altre stanze e Violetta invita a esplorare quella successiva. Lei, d’altra parte, si sente malissimo all’idea di andarsene. Si siede e invita i visitatori a partire, promettendo di unirsi a loro il prima possibile. Violetta riconosce il suo aspetto scialbo allo specchio e vede anche Alfredo, che l’ha aspettata pazientemente. La rimprovera per aver messo la sua salute prima di tutto e poi le dichiara il suo amore. Violetta le dice che l’ha ammirata per molto tempo. Alfredo racconta la storia di come si è innamorato di lei per la prima volta un anno fa, quando lei ha sorriso per la prima volta. Lei offre un’amicizia, ma quando Alfredo sta per partire regala al giovane un fiore e gli chiede di tornare il giorno dopo con esso.
Alfredo se ne va con un sorriso. i visitatori dalla stanza accanto arrivano e si congratulano con Violetta per la sua meravigliosa e piacevole serata, mentre Violetta se ne va. Violetta è sorpresa di vedere che le osservazioni di Alfredo l’hanno colpita così profondamente. È indecisa, ma alla fine decide di vivere la sua vita da prostituta e di rinunciare a essere sempre amata veramente da chiunque (Sempre libera).
Con tre mesi alle spalle nella casa padronale di Germont, Alfredo e Violetta si stanno godendo il loro tempo insieme come marito e moglie. Quando la loro cameriera, Annina, si presenta, Alfredo è felicissimo. Confessa ad Alfredo di essere stata a Parigi per vendere i beni dell’amante per coprire le spese di manutenzione della sua casa. Alfredo dice ad Annina di non sollevare la loro conversazione con Violetta e si impegna ad andare personalmente a risolvere la questione per il prezzo di 1.000 luigi. Nell’intimità della propria casa, Alfredo lamenta lo stato delle sue finanze (Oh mio rimorso!). (Oh, quanto ti disprezzo!)
La signora delle camelie e La Traviata di Alexis (figlio) Dumas sono stati entrambi influenzati da Marie Duplessis.Alfredo Germont di Alfredo Germont è stato ispirato da Agénor de Gramont, l’amante di Marie Duplessis e ministro di Napoleone III.Il server di Flora, Giuseppe, offre a Violetta un invito alla celebrazione nel suo palazzo quella notte. Giuseppe poi annuncia.

